Un cervello che apprende. Il linguaggio musicale./ A brain that learns. The musical language.

Abstract

Music has different educational potentialities that are been underlined since the origins of the history when the effects that it had to cognitive, emotional-affective and psychophysiological levels are known. It deals with aspects in narrow connection, able to influence the mental dynamics and the emotional states of the people. However, after several centuries, the effects of the music were scientifically studied on other abilities cognitive, measuring both how the musical educational programs have influenced scholasticisms (linguistics, mathematics, motor, etc.) skills and as the music, above all if practiced (singing, playing, etc), it provoked variations to our brain. The carelessness of such aspects has also been confirmed amiss by the firm conviction that, when it was born, the brain of an individual is a clean slate; today, instead, we know that the child begins to develop musical skills since the intrauterine life. The recent searches effected in the field of the neurosciences have offered a notable contribution to define the relationship between music and brain, taking especially in consideration the importance of the cerebral plasticity and those structural changes which the brain is subjected to as the time goes by: from the study is clear how the musicians' brain shows plastic changes provoked by listening to the music and particularly due to the instrumental practice.

Abstract

La musica ha diverse potenzialità educative che sono state evidenziate sin dalle origini della storia, quando ci si è resi conto degli effetti che essa aveva a livello cognitivo, emotivo-affettivo e psicofisiologico. Si tratta di aspetti in stretto collegamento che influenzano le dinamiche mentali e gli stati emotivi delle persone. Ciononostante, si è dovuto aspettare diversi secoli affinché fossero studiati scientificamente gli effetti della musica su altre capacità cognitive, misurando sia come i programmi educativi musicali influissero sulle abilità scolastiche (linguistiche, matematiche, motorie, ecc.) sia come la musica, soprattutto se praticata (cantando, suonando, ecc), provocasse variazioni al nostro cervello. La noncuranza di tali aspetti è stata ingiustamente protratta oltremisura anche a causa dell'errata convinzione che alla nascita il cervello di un individuo sia una completa tabula rasa; oggi sappiamo invece che il bambino inizia a sviluppare competenze musicali sin dalla vita intrauterina. Le recenti ricerche effettuate nel campo delle neuroscienze hanno offerto un notevole contributo nel definire il rapporto tra musica e cervello, prendendo soprattutto in considerazione l’importanza della plasticità cerebrale e quelle modifiche strutturali a cui il cervello è sottoposto con il passare del tempo: dagli studi effettuati viene rilevato come il cervello dei musicisti vada incontro a modifiche plastiche provocate sia dall’ascolto della musica ma dovute soprattutto alla pratica strumentale.